Scoliosi

scoliosi

Indice

Per scoliosi si intende una deformità complessa del rachide, in cui si verifica una torsione sul piano:

  • frontale;
  • sagittale;
  • trasverso.

Si considera scoliosi una deviazione laterale superiore ai 10° di Cobb, una scala di riferimento divenuta il “gold standard” nella misurazione della curva scoliotica.

La scoliosi, diversamente da come si possa pensare, non è causata da posture errate mantenute per tanto tempo, ma è generalmente il risultato di una malformazione dei corpi vertebrali.

La scoliosi

scoliosi

Scoliosi è un termine descrittivo e non una diagnosi. 

La scoliosi è una curvatura anomala sul piano laterale del rachide, in cui si viene a creare una alterazione della naturale struttura della colonna vertebrale.

Questa curvatura laterale è conseguenza di una rotazione dei corpi vertebrali per cui è più corretto parlare di rotoscoliosi.

In base alla presenza di una o più curvature scoliotiche, la colonna vertebrale può assumere la forma di una:

  • “S”;
  • “C”,

mostrando una deformità più o meno evidente, accompagnata generalmente da un gibbo, costale o lombare.

gibbo scoliosi

A differenza delle posture scorrette facilmente correggibili, per cui si parla di atteggiamenti scoliotici, rientranti nella classe dei paramorfismi, le scoliosi propriamente dette richiedono un iter terapeutico più lungo e più complesso.

Tipologie di scoliosi

scoliosi dorsale

Le scoliosi prendono nomi diversi in base alla localizzazione della curvatura anomala.

A questo proposito distinguiamo le scoliosi in:

  • lombare;
  • dorso-lombare;
  • dorsale;
  • cervico-dorsale.

Generalmente si sviluppa una sola curva, interessando maggiormente l’area dorsale con la presenza del caratteristico gibbo costale.

Molto spesso vi è presente anche una evidente asimmetria delle spalle e/o dei fianchi.

Meno frequente nell’area lombare, è caratterizzata dall’asimmetria dei fianchi o dalla rotazione del bacino (curve a “C”); occasionalmente le curve possono svilupparsi in entrambe le parti della colonna, sia alta che bassa, in questo caso si parla di scoliosi a “S italica”.

scoliosi S e C

Le cause

scoliosi cause

Bisogna sfatare il “mito” che la scoliosi dipende da posture scorrette ovvero dal sollevamento di pesi o zaini. 

I casi di scoliosi nella popolazione generale non superano solitamente il 3%: di questi individui, in più dell’80% dei casi non si riconosce una causa certa, per cui viene classificata con il termine scoliosi idiopatica (senza una diagnosi determinata).

Le condizioni note che provocano questo tipo di deformità della colonna vertebrale sono:

  • anomalie congenite della colonna;
  • disturbi neurologici;
  • condizioni genetiche.

Non è causata, contrariamente da quanto si possa pensare, da azioni come:

  • posture anomale a scuola o a lavoro;
  • sport;
  • posture “strane” o scorrette mentre si dorme e quando si mantiene la posizione eretta;
  • disparità tra i due arti inferiori.

Scoliosi neuromuscolare

Trova come causa una serie di patologie, incluse le:

  • cerebropatie spastiche;
  • la distrofia muscolare di Duchenne;
  • le neuropatie periferiche;
  • le malattie della giunzione neuromuscolare;
  • il mielomeningocele (spina bifida).

Ognuna di queste malattie è peculiare, per cui necessita di un trattamento specifico e diversificato, soprattutto rispetto alla scoliosi idiopatica dell’adolescente.

Le ricerche scientifiche sui fattori causali hanno evidenziato una multifattorialità della patologia che giustificherebbe la sua complessità.

Scoliosi idiopatica

scoliosi idiopatica

La scoliosi idiopatica non è una malattia: rappresenta un’anomalia dello sviluppo che raramente è associata a un disturbo di carattere funzionale.

La scoliosi idiopatica si suddivide in 4 tipi, in base all’età di insorgenza della curva:

  • scoliosi infantile: da 0 a 2 anni;
  • scoliosi giovanile: da 3 a 10 anni;
  • scoliosi dell’adolescente: da 11 a 18 anni;
  • scoliosi dell’adulto: dai 18 anni in su.

È importante sottolineare che le forme precoci, infantile e giovanile, sono le uniche associate a eventuali severe compromissioni respiratorie, difetti cardiaci e gravi patologie, come:

  • tumori;
  • siringomielie, come la presenza di una cavità all’interno del midollo spinale;
  • erniazione del cervelletto all’interno del canale spinale (sindrome di Arnold-Chiari).

Tali patologie associate comportano un trattamento complementare e diverso rispetto alla scoliosi idiopatica dell’adolescente o dell’adulto.

Scoliosi idiopatica nell’adolescente

scoliosi gradi cobb

La scoliosi idiopatica è soprattutto un difetto cosmetico, una “malattia dell’anima”; la componente psico-fisica di tale condizione rappresenta il nostro più assiduo “nemico”.

La scoliosi idiopatica dell’adolescente (AIS) è definita come una curvatura:

  • laterale,
  • stabile,

della colonna vertebrale di oltre 10° di Cobb, le cui cause di insorgenza risultano sconosciute.

Vi è una differenza tra femmine e maschi nella AIS.

Nelle curve tra 11°-20° vi sono più femmine che maschi (4\1).
Come le curve aumentano (maggiori di 20°), anche il rapporto tra femmine e maschi incrementa (6\1); parallelamente le curve nelle femmine peggiorano durante la pubertà in maniera più aggressiva  rispetto ai maschi.

Anche se la curva laterale è la componente più importante della deformità, la rotazione delle vertebre su piani diversi (rotoscoliosi) è generalmente il fattore di aggravamento della condizione.

rotoscoliosi

Questi aspetti rendono la scoliosi idiopatica dell’adolescente una complessa deformità tridimensionale, che viene identificata a seguito di una diagnosi di esclusione, ovvero una volta escluse diverse patologie di base.

I sintomi della scoliosi

scoliosi sintomi

La maggior parte dei pazienti si presenta alla nostra osservazione durante il periodo di massimo accrescimento della colonna vertebrale, dai 10 ai 14 anni di età.

La scoliosi idiopatica dell’adolescente raramente è associata a dolore; le piccole curve, inoltre, non vengono riconosciute dai pazienti o dai loro genitori, ma piuttosto durante i sempre più frequenti screening scolastici, o anche grazie al pediatra e/o al medico di famiglia.

In alcuni casi, anche se raramente, la scoliosi può essere accompagnata da:

  • difficoltà più o meno pronunciata nel restare seduti;
  • una progressiva difficoltà respiratoria;
  • una compromissione del movimento degli arti e della deambulazione del paziente.

Il percorso di cure della scoliosi

scoliosi immagini

La scoliosi lieve generalmente non richiede alcun trattamento attivo, ma solo la semplice osservazione.

In rari casi con curve maggiori di 20° si intraprende una terapia con ausilio di tutori, busti o corsetti, da indossare durante il periodo dell’accrescimento, associata all’esecuzione di esercizi fisici.

Solo in casi più severi (> 40-45°) si rende necessario ricorrere all’intervento chirurgico per ripristinare una normale colonna vertebrale.

Va sottolineato, comunque, che le scoliosi riscontrate in adolescenza sono spesso evolutive, per cui anche la correzione con busti può in alcuni casi non essere sufficiente; la progressione della curva, infatti, è legata

  • all’età di insorgenza;
  • alla gravità al momento della diagnosi.

Fusione spinale

intervento scoliosi

Le curve con tendenza al peggioramento rapido (> 5/10° per anno) o che superano i 40° di Cobb possono necessitare di un trattamento chirurgico, anche precoce: la fusione spinale.

L’intervento prevede in un primo momento il raddrizzamento della colonna nei limiti della flessibilità del rachide, per poi posizionare dei frammenti di osso tra le vertebre interessate, in modo da fonderle tra loro.

Per evitare la fusione scorretta, si applicano viti e barre ai lati delle vertebre, in modo da tenerle ferme in posizione corretta.

fusione spinale

La chirurgia per la correzione delle curve scoliotiche importanti (oltre i 40°) modernamente si avvale di una nuova tecnica meno-invasiva, che permette un’aggressività decisamente inferiore rispetto alla chirurgia “a cielo aperto”.

Con questa tecnica sarà possibile eseguire le operazioni di correzione della scoliosi idiopatica, come l’inserimento di barre e viti peduncolari per via percutanea, con l’ausilio di tecniche di ultima generazione per una miglior visualizzazione, la navigazione vertebrale e il controllo elettrofisiologico continuo.

Con la realtà aumentata e la visualizzazione in 3D della regione interessata, le incisioni possono essere di dimensioni molto ridotte e preservare i muscoli e i nervi adiacenti: l’importanza di questa tecnologia, ha ridefinito i canoni della chirurgia vertebrale, rendendo l’operazione più sicura e più breve.

Dopo l’intervento, il giovane paziente può riprendere a camminare anche il giorno dopo e riprendere gradualmente la sua quotidianità in tempi molto brevi.

intervento scoliosi mininvasivo

È un intervento chiaramente delicato, che può far sorgere numerose domande sull’operazione, ma è attualmente considerato sicuro, se eseguito da mani esperte.

Chirurgia vertebrale robotica

chirurgia vertebrale robotica

Negli anni sta acquisendo un’importanza sempre maggiore la chirurgia vertebrale robotica, tecnologia particolarmente interessante per il trattamento delle patologie della colonna.

Attualmente sono pochi i centri che integrano questa tecnologia nel trattamento di deformità complesse, ma diventerà senza dubbio lo standard in futuro, grazie a:

  • invasività ridotta;
  • tempi chirurgici ridotti;
  • riduzione dell’esposizione ai raggi X.

Per questi motivi, il paziente affetto da deformità complesse (come la scoliosi) o che necessita di revisione dell’impianto è il candidato ideale, in quanto sarà possibile ottenere un grado di accuratezza e di sicurezza paragonabile, se non superiore, alle tecniche chirurgiche tradizionali.

In un futuro non remoto, le applicazioni del robot spinale potranno sicuramente estendersi ad altri trattamenti, riducendo in maniera significativa i tempi chirurgici e migliorando i risultati finali.

Pubblicazione scientifica

L’impatto complessivo della chirurgia ricostruttiva della deformità spinale, sia sulla qualità della vita a breve e lungo termine, sia sull’esperienza peri-operatoria dei pazienti, è stato ampiamente studiato nella letteratura scientifica recente.

Con il progresso delle moderne tecniche di deformità spinale meno-invasive [anteriore / laterale / posteriore percutanea] il ruolo di “gold standard” degli approcci tradizionali aperti è stato messo in discussione.

Le tecniche chirurgiche minimamente invasive [MIS] sono in rapida evoluzione e sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se possano essere adatte a tutti i pazienti o se debbano essere selezionati un trattamento e una tecnica chirurgica “cuciti su misura” per ogni paziente per poter offrire risultati migliori.

L’obiettivo della nostra pubblicazione scientifica è riportare la ricerca più recente sulla chirurgia della deformità spinale meno invasiva [LIS] applicata sia alla scoliosi idiopatica dell’adolescente [AIS] sia alla deformità spinale dell’adulto [ASD] e descrivere l’esperienza del nostro centro di riferimento su questa filosofia di trattamento adottata negli ultimi 7 anni.

Georgios Bakaloudis

Georgios Bakaloudis

Sono il dr. Georgios Bakaloudis, sono il responsabile dell’Unità di Ortopedia e Chirurgia della Colonna 1 del gruppo Humanitas presso l’ospedale San Pio X a Milano.

Dal 2023 sono professore del master di II° livello in Chirurgia Vertebrale Spinale di Humanitas University.

Chiusura Estiva

La segreteria del dr. G. Bakaloudis rimarrà chiusa dal 12 al 18 agosto.

Il servizio di visite a distanza – tramite video consulto – proseguirà per tutto il mese.

Per ogni informazione, eventuale richiesta di appuntamento e/o visita in telemedicina potrete inviare una mail all’indirizzo: segreteriageorgiosbakaloudis@gmail.com