Il bulging discale

Il bulging discale, chiamato anche protrusione discale, è una condizione a carattere progressivo che vede lo schiacciamento del disco intervertebrale, che si deforma e risulta fuori asse rispetto agli altri.
È una discopatia degenerativa e se non trattata può evolvere in ernia del disco, in cui la compressione del disco vede anche la fuoriuscita del suo contenuto, il nucleo polposo.
Per comprendere pienamente come può essere trattato un bulging discale, è bene spiegare cosa è una discopatia; procederemo in seguito spiegando le cause, i fattori di rischio e i sintomi di questa condizione, esponendo, infine, i trattamenti disponibili.
La discopatia
Per discopatia si intende una generica alterazione di uno o più dischi intervertebrali, conseguente:
- al processo di invecchiamento;
- a traumi.
Quando nei referti si fa riferimento ad una discopatia, in genere si indica una sofferenza discale generica che può non essere collegata a patologie della colonna vertebrale, anche se in RX si riscontra un leggero schiacciamento.
Diverso è il caso delle discopatie degenerative, che, invece, possono rientrare in un quadro più specifico di sofferenza discale, come:
- bulging o protrusione discale;
- ernia del disco;
- riduzione dello spessore del disco dato da disidratazione (causato dal naturale processo di invecchiamento);
- artrosi.
Naturalmente, i trattamenti variano in base alla condizione, e possono richiedere dal semplice riposo a, nei casi più gravi, l’intervento chirurgico.
Bulging discale: cause
Come anticipato prima, l’invecchiamento è una delle cause principali di insorgenza del bulging discale.
Questo avviene perché con l’avanzare dell’età i dischi intervertebrali si disidratano, perdendo l’acqua che conferisce loro elasticità, capacità ammortizzatrici e robustezza.
La disidratazione, dunque, li rende più deboli, più deformabili e più soggetti a rottura, causando in questo ultimo caso l’ernia del disco.
Fattori di rischio
I fattori di rischio per l’insorgenza del bulging discale sono:
- sedentarietà;
- postura non corretta da seduti protratta nel tempo;
- attività sportiva come il sollevamento pesi.
Mantenere uno stile di vita attivo può essere d’aiuto nel processo di prevenzione, evitando sport ad alto impatto sulla colonna vertebrale.
La localizzazione del bulging discale

Il bulging discale può presentarsi in ogni tratto della colonna vertebrale, prendendo nomi differenti. In ordine di incidenza sulla popolazione, avremo:
- bulging discale L4-L5, zona lombare;
- bulging discale L5-S1, sempre zona lombare;
- bulging discale C5-C6, zona cervicale;
- bulging discale toracico.
La sintomatologia varia in base alla zona colpita.
Bulging discale: sintomi
I sintomi del bulging discale sono dati dalla compressione dei nervi spinali, che passano molto vicino ai dischi intervertebrali.
Lo schiacciamento dei dischi, infatti, può comportare una compromissione della funzione dei nervi spinali, anche se questo non sempre avviene.
Vi sono dei casi in cui il bulging discale, per questo motivo, risulta asintomatico.
Generalmente, comunque, la sintomatologia prevede:
- dolore nella zona colpita;
- intorpidimento degli arti, in base al percorso del nervo spinale compresso;
- formicolio;
- rigidità.
Bulging discale L4-L5 e L5-S1

Nei casi di bulging discale L4-L5 e bulging discale L5-S1 avremo:
- lombalgia (dolore nella zona lombare);
- dolore agli arti inferiori;
- debolezza del polpaccio e della coscia.
Bulging discale C5-C6
Quando interessa la zona cervicale, il bulging discale si manifesta con:
- cefalea muscolo-tensiva;
- cervicalgia (dolore al collo) e debolezza delle braccia;
- senso di intorpidimento al collo e alle braccia.
Bulging discale toracico
Il bulging discale toracico, più raro, si presenta con un dolore a livello del disco intervertebrale interessato, irradiandosi finanche alla bocca dello stomaco e alla porzione anteriore del torace.
La diagnosi
Una diagnosi precisa vede in un primo momento l’esame obiettivo e anamnesi del paziente, per comprendere come è insorto il dolore, la gravità di quest’ultimo, e se esiste impronta sul sacco durale.
In seguito si procede con la valutazione delle immagini radiologiche, ottenute con la TAC o con la risonanza magnetica nucleare (RMN).
Questa fase è molto importante per prescrivere la terapia corretta, che in alcuni casi può aiutare a controllare il dolore senza dover ricorrere alla chirurgia.
Bulging discale: terapia
Il bulging discale viene trattato quando è sintomatico; quando non presenta dolore e deficit neurologici, si tiene sotto osservazione, suggerendo al paziente esercizi per rinforzare le strutture paravertebrali di supporto.
Trattamento conservativo
Nei casi lievi si prescrive un periodo di riposo e l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per alleviare il dolore.
Una volta terminata la fase acuta, si può prendere in considerazione la fisioterapia, con esercizi di educazione posturale per il bulging discale.
Questi hanno l’obiettivo primario di rendere i muscoli a supporto della colonna vertebrale più forti e di aumentare la flessibilità del tronco e della colonna vertebrale.
Nei casi di pazienti obesi, verrà inoltre prescritta una dieta dimagrante, evitando assolutamente la sedentarietà.
Intervento chirurgico
L’intervento chirurgico viene preso in considerazione solo nei casi molto gravi e non responsivi alle terapie conservative.
La motivazione risiede nella delicatezza della zona da trattare, per cui si procede solo quando:
- il dolore peggiora e dura per più di due mesi;
- si presentano deficit neurologici.
Si procede con la microdiscectomia, ovvero con la rimozione del disco intervertebrale danneggiato con o senza la sua sostituzione; in alcuni casi si può ricorrere all’utilizzo di barre e viti percutanee per la stabilizzazione della colonna.
Oggi è possibile effettuare questo tipo di intervento con tecnica mini-invasiva, ma va sottolineato che la sua pratica è ancora destinata ad un numero esiguo di pazienti, considerando che i trattamenti conservativi riescono nella stragrande maggioranza dei casi ad ottenere degli ottimi risultati.