La scoliosi lombare è una complessa deviazione laterale del rachide, con rotazione associata delle vertebre della zona lombare.
Si parla di scoliosi propriamente detta quando la curvatura supera i 10° Cobb; diversamente si parla di atteggiamento scoliotico, ovvero di un vizio della postura reversibile e dal trattamento più semplice.
La scoliosi lombare
La scoliosi lombare può essere definita in base alla direzione in cui è rivolta la curva.
Per questo motivo avremo:
- una scoliosi lombare destro convessa, quando la curva è rivolta a destra;
- una scoliosi lombare sinistro convessa, quando è invece rivolta a sinistra.
Scoliosi lombare sinistro convessa
La scoliosi lombare sinistro convessa è la più frequente; le curve cervicali, invece, nella maggior parte dei casi destro convesse.
I sintomi della scoliosi lombare
La scoliosi lombare, così come nelle altre zone del rachide, non mostra particolari sintomi durante la fase dell’accrescimento.
Diversamente una scoliosi lombare in età adulta:
- non trattata adeguatamente in precedenza;
- in fase di rapida evoluzione dovuta alla degenerazione discale,
può essere sintomatica, presentandosi con:
- dolore ingravescente;
- difficoltà nella deambulazione;
- gravi deficit “cosmetici”.
La diagnosi
La diagnosi precoce di scoliosi lombare durante la fase della crescita risulta essere particolarmente utile, soprattutto considerando che i trattamenti conservativi riescono in alcuni casi a stabilizzare la condizione ed evitare un intervento chirurgico di fusione spinale.
Il primo passo è la valutazione clinica del paziente, in cui si verifica:
- la presenza del gibbo lombare;
- eventuali asimmetrie dei fianchi;
- rotazione del bacino.
Si richiedono, infine, radiografie del rachide, per comprendere la rotazione delle vertebre e in che modo intervenire.
RX lombo sacrale
Le radiografie del rachide lombo-sacrale vengono eseguite:
- in posizione eretta, ortostatismo, per individuare la rotazione delle vertebre;
- inclinando per quanto possibile il rachide lateralmente, bending laterale, per comprendere il grado di correzione possibile.
Percorso terapeutico
Le cure per la scoliosi lombare sono diversi, scelti in base alla gravità della curva e all’età del paziente.
Per quanto riguarda il disallineamento lieve della colonna vertebrale, si fa ricorso ad esercizi mirati per migliorare la muscolatura a supporto del rachide; per le curvature più accentuate si prescrive l’utilizzo di un corsetto ortopedico, mentre le scoliosi gravi vengono trattate chirurgicamente.
È comunque importante sottolineare che questi trattamenti sono riservati alla scoliosi strutturale ed evolutiva, in particolar modo l’intervento chirurgico, e non agli atteggiamenti scoliotici, che vengono generalmente risolti con terapie conservative, in quanto semplici vizi posturali.
Esercizi per la scoliosi lombare
Gli esercizi per la scoliosi lombare sono indicati quando la curvatura è lieve, rinforzando la muscolatura:
- lombare;
- dorsale;
- addominale.
Questi possono essere:
- simmetrici, per le curvature semplici;
- asimmetrici, quando la curvatura è importante, associando il trattamento all’utilizzo di un corsetto.
La terapia fisica è particolarmente indicata nei pazienti giovani, in quanto spesso migliora la curva o quanto meno la stabilizza, evitando un peggioramento altrimenti più veloce.
Busti o corsetti
Le curvature che superano i 20° di Cobb richiedono l’utilizzo di un busto ortopedico o di un corsetto.
Alcuni dei busti più utilizzati per le scoliosi lombari in adolescenza sono:
- il Cheneau;
- il CLB, acronimo del Corsetto Lombare Bolognese: ne esistono diversi tipi con caratteristiche individuali ma generalmente paragonabili, in quanto esercitano pressione in diversi punti, stabilizzando maggiormente la colonna.
Il corsetto deve essere portato il tempo necessario, solitamente 14/16 ore al giorno, per mantenere un adeguato controllo della deformità in evoluzione e permettere la mobilità degli arti superiori senza problemi.
I corsetti trovano un utilizzo differente, in quanto vengono spesso utilizzati in età adulta durante, ad esempio, il lavoro ovvero le attività quotidiane.
Quando la curvatura non dimostra un miglioramento nonostante i trattamenti conservativi o si verifica una progressione rapida, > 5/10° per anno, si può far ricorso all’intervento di fusione spinale.
Fusione spinale
L’intervento di fusione spinale è riservato ad un numero esiguo di pazienti, in cui le curve scoliotiche superano generalmente i 40° di Cobb.
Viene presa in considerazione specialmente quando:
- si presenta un dolore persistente;
- la progressione della curva è molto rapida;
- l’impatto psico-fisico della deformità è significativo.
Tramite l’applicazione di barre e viti, tra le quali vengono posizionati dei frammenti d’osso, si corregge e stabilizza la colonna impedendo un’ulteriore progressione della curvatura: viene incentivato un processo di guarigione simile a quando si verifica la frattura di un osso, per cui le vertebre si uniranno, impedendo un’ulteriore rotazione sul piano assiale.
Durante l’intervento, effettuabile oggi anche con tecniche meno-invasive, il chirurgo riposiziona il rachide in base alla flessibilità di questo, raddrizzando il più possibile la schiena del paziente.
L’utilizzo di tecniche meno-invasive porta non pochi vantaggi per il paziente, in quanto:
- la mobilità ottenibile è maggiore;
- durante l’intervento, la perdita di sangue è ridotta;
- il danno sui tessuti paraspinali è minimo;
- il dolore e i tempi di recupero nel post-operatorio sono ridotti;
- la degenza ospedaliera è più breve;
- la possibilità di contrarre infezioni è quasi azzerata .
Un aspetto importante da tenere in considerazione, è la possibilità, dopo la fusione spinale, che residuino delle leggere curvature, assolutamente non paragonabili comunque a quelle della condizione prima dell’intervento.