La scoliosi nell’adolescenza

La scoliosi nelle nostre adolescenti mostra segnali subdoli che devono essere colti dalle mamme e i papà: un percorso di cure precoce permette di combattere la progressione.

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La scoliosi è una alterazione del fisiologico sviluppo dello scheletro assiale che vede il suo picco di insorgenza nell’adolescenza: la maggior parte delle curve, infatti, si manifesta dopo i 10 anni, interessando maggiormente le piccole ragazze in fase puberale.

Riconoscere e diagnosticare nelle prime fasi una vera scoliosi permette di offrire alle nostre fanciulle diversi trattamenti atti a rallentarne la progressione, in quanto condizione tendente al peggioramento costante.

La scoliosi nelle adolescenti

scoliosi adolescenza

Nella fase di crescita è molto importante valutare costantemente il rachide degli adolescenti, in modo da identificare sul nascere eventuali alterazioni morfologiche.

Va sottolineato, infatti, che la scoliosi provoca dolore:

Specialmente negli adolescenti e nelle curve lievi-moderate, la scoliosi non provoca dolore per cui è fondamentale prestare attenzione a segnali più subdoli, come:

  • spalle disallineate;
  • scapole asimmetriche;
  • fianchi diversi;
  • tronco tendente a destra o a sinistra;
  • comparsa del gibbo alla flessione in avanti del paziente.
scoliosi idiopatica

Nella maggior parte dei casi (80%) si tratta di scoliosi idiopatica, ovvero che non riconosce una causa certa, per cui non esistono sistemi di prevenzione per combatterla prima dell’insorgenza.

Nel restante 20%, la causa può essere riscontrata in malformazioni congenite o patologie diagnosticate, che alterano le morfologiche curve del rachide.

Tenere sotto controllo le giovani pazienti, dunque, risulta essere fondamentale, specialmente nella fase immediatamente precedente all’insorgenza del menarca: questo periodo, infatti, rappresenta il momento di maggior crescita a livello della colonna vertebrale, e una curva lieve ( <20°) può rischiare un’accentuazione improvvisa, specie se non trattata.

Avere bene a mente che la scoliosi non è un atteggiamento posturale errato è fondamentale, in quanto consente di intraprendere il percorso di cure con maggiore consapevolezza.

rotoscoliosi

La scoliosi è una malformazione a livello delle vertebre, che spesso risultano ruotate sul piano orizzontale: in questo caso è più corretto parlare di rotoscoliosi.

Spesso viene confusa, infatti, con l’atteggiamento scoliotico, un difetto posturale reversibile che mostra una colonna vertebrale non deformata. Si riconoscono, in questo caso, cause esterne come:

  • la postura assunta sui banchi di scuola;
  • alterato funzionamento della muscolatura del tronco;
  • presenza di un arto più corto dell’altro.

Il percorso di cure

Le scoliosi dell’adolescenza vedono un iter preciso di trattamento, in modo da raggiungere la fine della fase di accrescimento e limitare il più possibile l’aumento della curva: i trattamenti in grado di influenzare la progressione della curva sono:

  • i corsetti;
  • la chirurgia.

Bisogna evidenziare, infine, l’importanza del trattamento in età adolescenziale, in quanto le scoliosi non trattate possono esitare in gravi deformità in età adulta che compromettono seriamente la qualità di vita.

I trattamenti per la scoliosi nell’adolescenza, idiopatica ed evolutiva, sono variabili e spesso applicati in associazione; questi sono:

  • terapia fisica;
  • utilizzo di busti o corsetti;
  • intervento chirurgico (per curve che superano i 40° di Cobb).

Terapia fisica

scoliosi adolescenza esercizi

La terapia fisica è utile per rinforzare la muscolatura a supporto del rachide, in modo da controbilanciare la spinta della curvatura.

Spesso associata all’utilizzo di corsetti e busti, la terapia fisica da sola non permette l’ottenimento di una condizione equilibrata, per cui deve sempre essere valutata dallo specialista.

Corsetti

busto ortopedico per scoliosi in adolescenza

I corsetti e i busti correttivi, insieme all’intervento chirurgico, sono gli strumenti più utili per combattere la progressione della scoliosi nell’adolescenza e in alcuni casi arrestarla.

Va sottolineato, comunque, che le scoliosi riscontrate in adolescenza sono spesso evolutive, per cui anche la correzione con busti può in alcuni casi non essere sufficiente; la progressione della curva, infatti, è legata:

  • all’età di insorgenza;
  • alla gravità della scoliosi al momento della diagnosi.

Intervento chirurgico

fusione spinale

Le curve con tendenza al peggioramento rapido (> 5/10° per anno) o che superano i 40° di Cobb possono necessitare di un trattamento chirurgico, anche precoce: la fusione spinale.

L’intervento prevede in un primo momento il raddrizzamento della colonna nei limiti della flessibilità del rachide, per poi posizionare dei frammenti di osso tra le vertebre interessate, in modo da fonderle tra loro.

I frammenti di osso vengono prelevati direttamente dalla cresta iliaca del paziente (autotrapianto) o da donatore (allotrapianto): attualmente stanno vedendo un sempre maggiore utilizzo dei materiali biocompatibili che si comportano alla stessa maniera dei frammenti d’osso, in modo da evitare una seconda incisione del paziente.

Per evitare la fusione scorretta, si applicano viti e barre ai lati delle vertebre, in modo da tenerle ferme in posizione corretta.

La chirurgia per la correzione delle curve scoliotiche importanti (oltre i 40°) modernamente si avvale di una nuova tecnica meno-invasiva, che permette un’aggressività decisamente inferiore rispetto alla chirurgia “a cielo aperto”.

scoliosi pre post operatorio laterale
scoliosi pre post operatorio posteriore

Con questa tecnica sarà possibile eseguire le operazioni di correzione della scoliosi idiopatica, come l’inserimento di barre e viti peduncolari per via percutanea, con l’ausilio di tecniche di ultima generazione per una miglior visualizzazione (navigazione vertebrale/controllo elettrofisiologico continuo).

Con la realtà aumentata e la visualizzazione in 3D della regione interessata, le incisioni possono essere di dimensioni molto ridotte e preservare i muscoli e i nervi adiacenti: l’importanza di questa tecnologia, ha ridefinito i canoni della chirurgia vertebrale, rendendo l’operazione più sicura e più breve.

Dopo l’intervento, il giovane paziente può riprendere a camminare dopo alcuni giorni e riprendere gradualmente la sua quotidianità.

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Georgios Bakaloudis

Georgios Bakaloudis

Sono il dr. Georgios Bakaloudis, sono il responsabile dell’Unità di Ortopedia e Chirurgia della Colonna 1 del gruppo Humanitas presso l’ospedale San Pio X a Milano.

Dal 2023 sono professore del master di II° livello in Chirurgia Vertebrale Spinale di Humanitas University.