La scoliosi grave: definizione, conseguenze e rimedi

La scoliosi è grave quando supera i 40° di Cobb. I sintomi, le conseguenze e la progressione costante richiedono necessariamente il trattamento chirurgico.

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La scoliosi grave è una condizione in cui la colonna vertebrale mostra:

  • una curvatura laterale particolarmente accentuata;
  • la presenza del gibbo (gobba).

Da non confondere con il semplice atteggiamento scoliotico inteso come vizio posturale, la scoliosi propriamente detta è una condizione patologica a progressione costante, che può richiedere nei casi più gravi l’intervento chirurgico.

La scoliosi grave

scoliosi grave

La scoliosi viene considerata grave quando la curvatura laterale supera i 40° di Cobb.

È una seria condizione che richiede necessariamente il trattamento chirurgico, in quanto può presentare:

  • sintomi particolarmente invalidanti;
  • una deformità importante;
  • una progressione costante.

La scoliosi grave non riconosce cause specifiche; la sua insorgenza, infatti, deve tenere conto di diversi aspetti, quali:

scoliosi grave cause
  • ereditarietà della condizione: è comune se vi sono casi in famiglia;
  • presenza di sindromi genetiche, come la sindrome di Down, la neurofibromatosi e la sindrome di Marfan;
  • malattie neuromuscolari, che agiscono sui muscoli e sulle strutture a supporto della colonna vertebrale.

Nella maggior parte dei casi, comunque, si parla di scoliosi idiopatica.

La diagnosi arriva per esclusione, poiché non si riconosce una causa scatenante specifica che sviluppa, in particolar modo durante l’accrescimento puberale, una deformazione delle vertebre che porta alla curvatura anomala.

La scoliosi può ripresentarsi in età adulta, anche se correttamente trattata durante l’infanzia o l’adolescenza, mostrando una progressione continua: in queste circostanze, la degenerazione dei dischi vertebrali causata dall’invecchiamento può essere un fattore di aggravamento della condizione.

Si parla, in quest’ultimo caso, di scoliosi degenerativa, che insorge generalmente dopo i 45 anni.

Non vi sono particolari condizioni che possono portare alla scoliosi: diversamente da quanto si possa pensare, le posture scorrette possono sì peggiorarla, ma non sono la causa diretta.

Le posture scorrette che portano a lievi curvature vengono chiamate paramorfismi, risultando facilmente correggibili con un programma fisioterapico mirato.

Diverso è il caso della scoliosi propriamente detta, ovvero un dismorfismo reale della colonna vertebrale, che tende alla progressione e non regredisce con il semplice esercizio fisico.

Quando si verifica inoltre una rotazione delle vertebre che porta all’accentuazione della curvatura, è più corretto parlare di rotoscoliosi: in questi casi la correzione è più complessa, richiedendo nei casi più gravi la chirurgia.

Le conseguenze della scoliosi grave

scoliosi grave foto

In età adolescenziale, la scoliosi grave e non trattata porta al peggioramento costante della curvatura, anche di 10 gradi all’anno.

In questo periodo, infatti, il paziente si trova nella fase di accrescimento, per cui la curva si adatterà costantemente alla nuova morfologia scheletrica, aumentando sempre più.

La scoliosi grave nell’adulto, non trattata, porta infine ad un’altra conseguenza, l’aumento progressivo del dolore.

I sintomi della scoliosi grave

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Le scoliosi lievi e moderate sono generalmente asintomatiche.

È evidente l’asimmetria delle spalle e l’accentuazione progressiva del gibbo, ma mostra dolore solo nei casi più gravi e in particolar modo quando si ripresenta in età adulta.

È frequente in età adolescenziale una deformità pronunciata, ma senza alcun sintomo.

Ad ogni modo, oltre al dolore, è possibile che la scoliosi grave mostri anche:

  • debolezza agli arti inferiori;
  • difficoltà nel mantenimento della stazione eretta;
  • difficoltà nella deambulazione.

La scoliosi lombare sintomatica è spesso associata a stenosi del canale vertebrale, condizione in cui si viene a creare una compressione delle radici spinali.

I rimedi per la scoliosi grave

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Qualsiasi tipologia di scoliosi viene inizialmente trattata con terapia fisica associata all’utilizzo di busti o corsetti.

La scoliosi evolutiva grave, non responsiva ai trattamenti conservativi, richiede necessariamente l’intervento chirurgico di correzione e fusione spinale, al fine di raddrizzare e limitare la progressione della curva.

Terapie conservative

La terapia fisica può restituire buoni risultati per le curvature lievi e moderate, in quanto ha come obiettivo il rinforzo della muscolatura a supporto, per creare una sorta di corsetto naturale.

Esercizi

scoliosi grave esercizi

L’esercizio fisico è comunque sempre consigliato, in particolar modo per i giovani, previa consultazione del proprio medico curante ed evitando attività che richiedono un elevato grado di flessibilità del rachide, come la danza.

Busto per scoliosi grave

busto per scoliosi

Le curvature moderate e gravi, infine, possono vedere l’utilizzo di corsetti e tutori per periodi di tempo circoscritti, in quanto possono indebolire eccessivamente la muscolatura e sortire l’effetto contrario, per preparare il paziente all’intervento chirurgico di fusione spinale.

Fusione spinale

fusione spinale

La fusione spinale è l’intervento che prevede l’inserimento di frammenti di osso tra le vertebre interessate da rotazione, in modo da fondersi e arrestare la progressione della curvatura.

Al fine di rendere più stabile il rachide e incentivare la correzione e fusione, si posizionano barre e viti percutanee lateralmente alle vertebre: in seguito si inseriscono i frammenti di osso prelevati dal paziente stesso, autotrapianto, o da donatore, allotrapianto.

Le vertebre, dunque, si saldano tra loro, impedendo in questo modo la torsione progressiva e l’aumento della curvatura.

Oggi la fusione spinale può essere eseguita con tecnica meno-invasiva, per cui l’impatto sul paziente è inferiore e i tempi chirurgici risultano più brevi, dalle tradizionali 6/8 a 3/4 ore.

Questo aspetto porta con sé diversi vantaggi, come:

  • tempi di recupero più brevi;
  • incisioni ridotte;
  • tempo di permanenza in ospedale ridotto;
  • dolore post-operatorio minore;
  • perdite ematiche inferiori durante l’intervento.

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Georgios Bakaloudis

Georgios Bakaloudis

Sono il dr. Georgios Bakaloudis, sono il responsabile dell’Unità di Ortopedia e Chirurgia della Colonna 1 del gruppo Humanitas presso l’ospedale San Pio X a Milano.

Dal 2023 sono professore del master di II° livello in Chirurgia Vertebrale Spinale di Humanitas University.