Per dolore lombare si intende una condizione dolorosa che interessa la parte inferiore del rachide.
È la forma di mal di schiena più comune nella popolazione, mostrandosi in maniere differenti e con intensità variabile, fino a rendere, in alcuni casi, complesso lo svolgimento delle attività quotidiane.
Il dolore lombare

Cercare di definire in maniera semplice e univoca il dolore lombare, dunque, è complesso, perché sono numerose le condizioni che contribuiscono alla sua insorgenza.
Il primo passo da compiere è, infatti, quello di comprenderne le caratteristiche e le cause.
I sintomi del dolore lombare
I sintomi del mal di schiena lombare sono diversi; tra questi possiamo identificare:
- formicolio;
- rigidità della colonna;
- discomfort (fastidio) posturale;
- dolore acuto, che nei casi più gravi limita sensibilmente la deambulazione.
Le forme cliniche del mal di schiena, dunque, possono essere diverse da paziente a paziente e in alcuni casi risultare anche estremamente invalidanti.
In base alla localizzazione precisa del dolore, ad ogni modo, possiamo fare una prima distinzione tra:
- sciatalgia;
- cruralgia.
Sciatalgia

Il dolore sciatico, conosciuto anche come sciatalgia o impropriamente sciatica, è un dolore che parte dalla zona sacrale e passa per il nervo sciatico, provocando sofferenza anche nella zona posteriore della gamba e il piede.
Può avere intensità variabile, arrivando spesso a limitare per brevi periodi la deambulazione.
È la manifestazione più comune di problemi del tratto lombare del rachide, come il bulging discale o l’ernia del disco lombare; in questi casi, si possono riscontrare anche:
- formicolio alla gamba;
- intorpidimento e mancanza di sensibilità;
- senso di debolezza ad una o entrambe le gambe.
Il dolore sciatico può manifestarsi in un solo arto, oppure a entrambi (sciatica bilaterale).
Cruralgia
La cruralgia è un dolore che riguarda la zona anteriore e interna della gamba, nello specifico la zona in cui passa il nervo crurale.
Nota anche come sciatica frontale o nevralgia crurale, è una condizione che interessa maggiormente le persone con un’età superiore ai 50 anni.
Le cause del dolore lombare
Il dolore lombare, dunque, riconosce diverse cause, tra cui:
- l’assunzione di posture scorrette protratte a lungo (ad esempio utilizzando il computer a lavoro);
- l’ernia del disco e il bulging discale;
- la stenosi del canale vertebrale;
- traumi di varia natura (tra cui le fratture vertebrali).
In altri casi, il dolore lombare è conseguenza di una condizione che non interessa direttamente il rachide, come:
- sforzi eccessivi a carico dei muscoli;
- contratture muscolari;
- calcoli renali;
- l’endometriosi
- cisti ovariche.
Ernia del disco

L’ernia del disco è una condizione in cui un disco intervertebrale si fissura e si verifica la fuoriuscita del nucleo polposo; il bulging discale è, invece, la situazione precedente alla rottura, in cui si verifica solo lo schiacciamento del disco, con conseguente protrusione.
Queste condizioni anomale del disco vertebrale possono comprimere i nervi spinali causando la sintomatologia dolorosa sopra descritta.
In base alle vertebre interessate e ai nervi che vengono compressi, si potrà quindi manifestare:
- sciatalgia, quando interessa le vertebre L4, L5, S1;
- cruralgia, quando interessa le vertebre L3, L4 e L5.
Stenosi del canale vertebrale lombare

La stenosi del canale vertebrale lombare è un restringimento del canale vertebrale a carico della zona lombo-sacrale, con possibile compressione delle radici spinali o del sacco durale.
Più frequente nella zona compresa tra L4-L5 e L3-L4, la stenosi è generalmente secondaria ad altre patologie o condizioni (raramente è su base congenita); tra queste ritroviamo:
- ernia discale espulsa;
- degenerazione delle faccette articolari;
- spondilolistesi;
- scoliosi;
- ispessimento o calcificazione del legamento longitudinale posteriore (LLP).
I rimedi al dolore lombare
Nella maggior parte dei casi il dolore lombare può essere risolto con:
- terapie farmacologiche;
- esercizi;
- fisioterapia;
- semplice riposo,
ma è necessario prima di tutto localizzare con precisione la zona dell’infiammazione e l’entità del dolore.
Per quanto riguarda, invece, il dolore relativo a condizioni anomale del rachide come l’ernia del disco o la stenosi del canale vertebrale, è necessario effettuare una diagnosi accurata, in modo da identificare l’iter terapeutico più idoneo.
Anche in questi casi i trattamenti iniziali sono di tipo conservativo, che tendono a risolvere definitivamente il dolore lombare; nei casi più gravi, tuttavia, si può ricorrere a:
- la rimozione del disco erniato (microdiscectomia lombare);
- la decompressione delle radici compresse (laminectomia decompressiva);
- artrodesi vertebrale (nei casi più gravi);
- interventi di altra natura (come l’asportazione del tessuto endometriale, delle cisti o del calcolo renale).
Terapie conservative

Quando viene diagnosticata un’infiammazione, viene prescritta l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per la diminuzione della fase acuta; in seguito viene indicato un percorso fisioterapico per il controllo del dolore e per il rinforzo della muscolatura del rachide.
Durante la fisioterapia verranno insegnati alcuni esercizi per il dolore lombare, che si possono iniziare a svolgere in autonomia a casa, permettendo di gestire nel migliore dei modi la propria condizione.
Intervento chirurgico

L’intervento chirurgico per la cura del dolore lombare viene tenuto in considerazione nei casi in cui la causa sia un’ernia del disco grave o una stenosi, in particolare quando:
- la sintomatologia è ingravescente anche dopo i trattamenti conservativi (per più di 6 settimane);
- si presentano deficit neurologici.
Per la cura dell’ernia del disco si ricorre alla microdiscectomia lombare, un trattamento mini-invasivo effettuato con una piccola incisione per l’accesso della strumentazione chirurgica, che prevede la rimozione del disco erniato o del nucleo polposo estruso.
Nei casi di stenosi del canale lombare, invece, si ricorre alla laminectomia decompressiva, la procedura in cui le radici spinali vengono liberate dalla compressione con tecnica mini-invasiva, eliminando la sintomatologia.
Quando la stenosi è associata a scoliosi, per recuperare l’instabilità della colonna può essere necessaria un’artrodesi vertebrale, che grazie all’utilizzo di barre e viti percutanee, fissa la colonna e la rende più stabile.