La stenosi lombare: sintomi, rischi, intervento chirurgico e convalescenza

La stenosi lombare è un restringimento del canale vertebrale: ecco i sintomi, i rischi e l'analisi del percorso di cure e della convalescenza.

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La stenosi lombare è un restringimento del canale vertebrale dentro il quale si trovano il midollo e le radici spinali, relativo alla zona lombare.

La stenosi vertebrale si risolve generalmente con riposo ed esercizi mirati: raramente richiede l’intervento chirurgico, il cui recupero è comunque rapido.

Un intervento di stenosi lombare non è infatti sempre necessario: spesso un’evidenza radiografica non è necessariamente un’evidenza clinica.

In alcuni casi, tuttavia, viene preso in considerazione, in particolar modo quando l’autonomia e la qualita della vita del paziente vengono gravemente compromesse.

Fatta questa premessa, possiamo parlare della stenosi lombare: quali sono i sintomi, le sue cause e il percorso di cure, con particolare attenzione all’intervento e alla successiva convalescenza.

La stenosi lombare

stenosi lombare

Per stenosi lombare si intende un restringimento del canale vertebrale dentro il quale si trovano il midollo e le radici spinali, in questo caso interessante la regione lombare.

Il fenomeno si verifica in quanto la colonna vertebrale è costituita da dischi intervertebrali nella parte anteriore e da articolazioni interapofisarie nella parte posteriore, chiamate faccette articolari, che tendono ad aumentare di volume con l’avanzare dell’età.

La conseguenza è, dunque, l’invasione del canale vertebrale e il restringimento dello spazio dedicato alle strutture nervose, fenomeno appunto noto come stenosi.

La stenosi lombare si verifica a livello del rachide lombosacrale, presentando una sintomatologia diversa rispetto a quando interessa la zona cervicale.

I sintomi della stenosi lombare

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I sintomi principali della stenosi vertebrale lombare sono:

  • riduzione della forza muscolare (ipostenia);
  • formicolio o intorpidimento degli arti inferiori e delle dita dei piedi;
  • dolore che parte dai glutei e che può estendersi fino al polpaccio (lombalgia/sciatalgia);
  • rigidità;
  • perdita dell’equilibrio;
  • claudicatio intermittens (zoppia) che si risolve a riposo.

Le cause della stenosi spinale lombare

La stenosi lombare è la causa più comune di mal di schiena oltre i 40 anni: le forme congenite sono molto rare, quindi è generalmente acquisita, legata a patologie dell’invecchiamento come l’artrosi.

In quest’ultimo caso, la degenerazione è progressiva, per cui si parla anche di stenosi lombare degenerativa.

Altre cause di stenosi spinale possono essere:

I rischi della stenosi lombare

sindrome cauda equina

Per quanto evento particolarmente raro, la stenosi lombare serrata può interessare la cauda equina, le ultime radici del midollo spinale, con decorrenza dalla vertebra L3 fino al coccige.

Costituita da fibre nervose, la compressione della zona in questione può causare la cosiddetta sindrome della cauda equina, una condizione a rapida insorgenza in cui si verifica la perdita del controllo:

  • di uno o entrambi gli arti inferiori;
  • della vescica;
  • del retto.

Il sintomo caratteristico della sindrome della cauda equina è l’anestesia a sella, ovvero la perdita completa o parziale della sensibilità nella regione compresa tra l’ano e i genitali, che ricorda, appunto, la seduta su una sella.

È una condizione che deve essere trattata immediatamente con l’intervento chirurgico (entro 48 ore dal riscontro della sintomatologia), in quanto il rischio di danni neurologici irreversibili è elevato: va ricordato, tuttavia, che il fenomeno è particolarmente raro.

Il percorso di cure della stenosi lombare

Nella maggior parte dei casi, la stenosi (sia lombare sia cervicale) si risolve con terapie conservative, atte a rinforzare la muscolatura e mantenere la postura corretta.

Terapie conservative

Generalmente l’assunzione di farmaci e la fisioterapia, eseguitecongiuntamente, sono efficaci nel controllo del dolore e nell’eliminazione dell’infiammazione.

Si procede con:

  • assunzione di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei);
  • iniezioni di cortisone;
  • agopuntura;
  • manipolazioni (che vanno evitate, invece, nei casi di osteoporosi ed ernia del disco);
  • tecarterapia o laserterapia;
  • ozonoterapia per la stenosi lombare;
  • esercizi di stretching e massaggi.

Gli esercizi per la stenosi lombare sono di tipo attivo (che interessano il paziente in primis) e passivo (effettuati con l’aiuto di un fisioterapista) e hanno l’obiettivo di:

  • decomprimere il canale, distendendo la colonna;
  • allungare le catene muscolari;
  • tonificare e rinforzare le strutture muscolari paraspinali.

L’intervento per la stenosi lombare

stenosi lombare intervento

Nella maggior parte dei casi, la stenosi (sia lombare che cervicale) si risolve con terapie conservative, atte a rinforzare la muscolatura e mantenere la postura corretta.

L’intervento chirurgico è riservato ai casi ove assieme alla stenosi lombare:

  • si presentano deficit neurologici ingravescenti (dati dalla compressione del midollo spinale);
  • si hanno difficoltà motorie elevate;
  • il dolore è persistente e limitante;
  • sia stata diagnosticata la sindrome della cauda equina.

In questi casi l’intervento di stenosi lombare deve essere eseguito in centri di eccellenza per la stenosi lombare e da chirurghi esperti.

Non è, dunque, necessario intervenire chirurgicamente nei casi lievi di stenosi, che possono essere curati efficacemente con terapie farmacologie e con la fisioterapia.

Le moderne tecniche a disposizione dello specialista chirurgo vertebrale permettono al paziente di sottoporsi ad una chirurgia per la cura della stenosi lombare più sicura, seppur non scevra da rischi come ogni intervento.

Per il ripristino della quotidianità del paziente affetto da stenosi lombare, si attuano 2 tecniche:

  • la laminectomia decompressiva;
  • l’artrodesi vertebrale.

Laminectomia decompressiva

stenosi lombare intervento chirurgico

La laminectomia decompressiva viene utilizzata quando alla stenosi del canale non si associ instabilità e/o deformità della colonna.

Si procede con la decompressione delle vertebre che comprimono il midollo spinale, liberando le strutture neurologiche che provocano la sintomatologia.

L’evoluzione dell’intervento permette oggi di effettuarlo con tecnica mini-invasiva, preservando le strutture paraspinali adiacenti e agevolando il recupero post-operatorio.

Con una piccola accesso longitudinale posteriore, il canale vertebrale può essere liberato più velocemente: la laminectomia decompressiva con tecnica mini-invasiva è, comunque, un trattamento che allo stato attuale viene svolto in pochi centri d’eccellenza in Italia.

Artrodesi vertebrale

Quando la condizione risulta essere più grave, con una stenosi associata a scoliosi o spondilolistesi che provocano una instabilità della colonna e deformità, si prende in considerazione l’artrodesi vertebrale.

Utilizzando viti peduncolari, barre in titanio e gabbie, si riporta il canale vertebrale alla sua condizione naturale, correggendo la deformità associata. Eliminati dunque i deficit neurologici e l’instabilità vertebrale, il recupero della quotidianità avverrà in un lasso di tempo relativamente breve.

La convalescenza dopo l’intervento di stenosi lombare

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Partendo dal presupposto che ogni intervento e ogni paziente è diverso, i tempi chirurgici e di recupero possono variare.

Nei casi di laminectomia decompressiva, l’intervento dura meno di 60 minuti, il paziente può deambulare dopo alcune ore, con un ricovero in ospedale che non supera i 2/3 giorni.

Dopo qualche ora o il giorno successivo dunque, il paziente viene fatto alzare e potrà muovere i primi passi: in 2/3 settimane, invece, riacquisterà la sua autonomia deambulatoria, ma per una guarigione completa possono essere necessari anche 2 mesi.

Nei casi di artrodesi vertebrale, i tempi chirurgici sono più lunghi (da 90 min ad un massimo di 3 ore nei casi di correzione della scoliosi/spondilolistesi), ma i tempi di recupero e di guarigione sono simili, soprattutto con l’avvento delle nuove tecniche mini-invasive di correzione della deformità.

L’aspetto fondamentale per ottenere i migliori risultati, dunque, è una scelta accurata e informata del centro al quale rivolgersi, che sia specializzato in chirurgia vertebrale e che utilizzi tecniche mini-invasive, studiate per affrontare un intervento importante come quello per la stenosi lombare nel modo più sicuro possibile.

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Georgios Bakaloudis

Georgios Bakaloudis

Sono il dr. Georgios Bakaloudis, sono il responsabile dell’Unità di Ortopedia e Chirurgia della Colonna 1 del gruppo Humanitas presso l’ospedale San Pio X a Milano.

Dal 2023 sono professore del master di II° livello in Chirurgia Vertebrale Spinale di Humanitas University.

Chiusura Estiva

La segreteria del dr. G. Bakaloudis rimarrà chiusa dal 12 al 18 agosto.

Il servizio di visite a distanza – tramite video consulto – proseguirà per tutto il mese.

Per ogni informazione, eventuale richiesta di appuntamento e/o visita in telemedicina potrete inviare una mail all’indirizzo: segreteriageorgiosbakaloudis@gmail.com