Scoliosi: tipologie, sport consigliati, conseguenze e percorso di cure

Comprendere tipologie, sport consigliati, conseguenze e percorso di cure della scoliosi attraverso le 8 domande più frequenti dei pazienti.

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La scoliosi è una condizione patologica in cui si verifica una rotazione dei corpi vertebrali, portando di conseguenza ad una deviazione laterale della colonna.

Da non confondere con l’atteggiamento scoliotico, vizio posturale che tende alla risoluzione spontanea, la scoliosi è spesso una condizione che pone molti quesiti, soprattutto ai più giovani.

Per questo motivo, l’approfondimento in questione è dedicato interamente alle domande più frequenti dei pazienti per quanto riguarda la scoliosi ed i possibili trattamenti.

Quanti tipi di scoliosi esistono?

scoliosi dorsale

Le scoliosi vengono classificate in base a:

  • la localizzazione della curva principale;
  • la presenza di una o due curvature anomale, con una curva primaria, più comuni, o a doppia curva;
  • alle cause che la generano.

I tratti maggiormente interessati da scoliosi ad una curva primaria sono:

  • il dorsale;
  • il dorso-lombare;
  • il lombare.

Sono, invece, molto rare le curvature scoliotiche cervico-dorsali.

In presenza di due curve primarie, più rare, i tratti maggiormente interessati sono il dorsale e il lombare che si compensano vicendevolmente ma dimostrano una evoluzione più sfavorevole: in questo caso si parla di scoliosi a S italica.

Per quanto riguarda le cause, invece, si parla di:

  • scoliosi idiopatica, quando non si riconoscono le cause;
  • scoliosi acquisita/secondaria, a seguito di traumi o altri processi morbosi;
  • scoliosi congenita, quando questa è presente fin dalla nascita.

Cos’è la scoliosi dorso-lombare?

scoliosi dorso lombare

Per scoliosi dorso-lombare si intende una curvatura che interessa sia il tratto dorsale sia quello lombare: il segno clinico più evidente di questa condizione è:

  • il disallineamento delle spalle;
  • l’assimetria dei fianchi.

Quale sport è consigliato per la scoliosi?

Gli sport consigliati per i pazienti affetti da scoliosi sono:

  • pallavolo;
  • basket;
  • calcio;
  • golf;
  • atletica;
  • corsa (per brevi distanze);
  • equitazione;
  • tennis.

Questi sport migliorano la muscolatura antigravitaria, incentivando le reazioni “autocorrettive” del nostro corpo.

È molto importante, comunque, consultare uno specialista prima di intraprendere qualsiasi tipo di attività fisica, in quanto ogni condizione è specifica e deve essere valutata nel dettaglio.

Per approfondire l’argomento:

Come si cura la scoliosi?

busto scoliosi

Il trattamento della scoliosi è in primo luogo conservativo.

Le curve lievi (10-20° di Cobb) necessitano dell’osservazione periodica da parte dello specialista per l’identificazione di un eventuale peggioramento, fino al termine della fase di accrescimento.

Le scoliosi lievi e moderate (20-40° di Cobb), inoltre, dimostrano spesso dei miglioramenti, se non la vera e propria risoluzione, con percorsi di fisioterapia associati all’utilizzo di busti e corsetti correttivi.

Solo i casi molto gravi (oltre i 40° di Cobb) vengono trattati con la chirurgia: questi, ad ogni modo, sono rari, ma influiscono significativamente sulla qualità della vita del paziente.

Come si cura in età adulta?

scoliosi gradi cobb

Il trattamento in età adulta è conservativo per le curvature lievi (inferiori ai 30° gradi di Cobb), ovvero le forme totalmente asintomatiche: in queste condizioni:

  • la fisioterapia;
  • i busti;
  • i farmaci,

possono controllare l’eventuale dolore e migliorare la postura.

Le curve che superano i 30-40° di Cobb, ovvero quelle associate a dolore severo, principalmente a livello lombare ma anche occasionalmente dorsale, e che mostrano un peggioramento rapido possono richiedere, invece, il trattamento chirurgico.

L’ingravescenza rapida trova come fattore causale la degenerazione dei dischi intervertebrali: si parla quindi di “scoliosi degenerativa dell’adulto” in pazienti senza deformità diagnosticate in età adolescenziale ovvero di “scoliosi idiopatica dell’adulto” quando la stessa degenerazione discale colpisce i pazienti con scoliosi idiopatica curata (o meno) in passato.

In entrambe le condizioni si può verificare un aumento della curvatura anche di 2 o 3 gradi all’anno.

Quali sono le conseguenze di una scoliosi non trattata?

In età adulta la scoliosi non trattata può portare a dolore e a progressivo peggioramento della curvatura.

In età adolescenziale, invece, il dolore può non essere presente, ma ignorare la condizione può portare ad un’accentuazione della curva maggiore, in quanto il paziente è ancora nella fase di accrescimento.

Quando si deve operare?

scoliosi quando operare

La scoliosi deve essere trattata chirurgicamente nei pazienti con curve superiori ai 40° di Cobb e che manifestano:

  • progressione della curvatura costante;
  • problematiche di tipo respiratorio;
  • dolore persistente;
  • forte impatto sulla qualità della vita, soprattutto di carattere “cosmetico”.

L’intervento di fusione spinale risolve il dolore causato dalla scoliosi, anche se nei giorni immediatamente successivi all’intervento può risultare maggiore, per via delle manovre chirurgiche.

Tenderà, tuttavia, alla risoluzione, permettendo al paziente di riprendere la propria routine (con le precauzioni del caso) già dopo alcune settimane.

La chirurgia spinale, ad ogni modo, è sempre più direzionata verso un approccio meno-invasivo, per cui l’inserimento delle barre e delle viti peduncolari può essere effettuato con tecniche percutanee.

In cosa consiste l’intervento di fusione spinale?

fusione spinale

L’intervento di fusione spinale prevede l’inserimento di barre e viti nei punti di maggior rotazione della colonna vertebrale, tra i quali vengono applicati dei frammenti d’osso: questi incentiveranno il processo di fusione, in maniera simile alla guarigione a seguito di una frattura.

Durante l’intervento, inoltre, il chirurgo riallinea la colonna fino al limite massimo consentito, in base alla flessibilità di questa.

L’intervento può essere effettuato con tecnica mini-invasiva, diminuendo:

  • i tempi chirurgici necessari;
  • il dolore post-operatorio;
  • la degenza ospedaliera;
  • la perdita di sangue intraoperatoria;
  • i tempi di recupero post-operatori.

L’argomento può essere approfondito a questo link:

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Georgios Bakaloudis

Georgios Bakaloudis

Sono il dr. Georgios Bakaloudis, sono il responsabile dell’Unità di Ortopedia e Chirurgia della Colonna 1 del gruppo Humanitas presso l’ospedale San Pio X a Milano.

Dal 2023 sono professore del master di II° livello in Chirurgia Vertebrale Spinale di Humanitas University.