L’ernia di Schmorl: differenze con l’ernia del disco, sintomi, cause e percorso di cure

L’ernia di Schmorl è un’ernia particolare in cui la protrusione invade la vertebra sopra o sottostante: ecco i sintomi e il percorso di cure più efficace.

Contenuti dell'Articolo

L’ernia di Schmorl è un’ernia particolare in cui la protrusione non si verifica orizzontalmente, ma verticalmente, per cui invade la vertebra sopra o sottostante.

Nella maggior parte dei casi è una condizione asintomatica, per cui il paziente può non sapere della sua esistenza anche per tutta la vita: raramente è sintomatica, mostrando però un forte dolore, spesso invalidante.

L’ernia di Schmorl

ernia di schmorl

L’ernia di Schmorl è una condizione presente in numerosi individui, che non sanno della sua presenza in quanto nella maggior parte dei casi completamente asintomatica.

È una peculiare tipologia di ernia discale, per cui si presenta una protrusione dell’anulus fibroso e la fuoriuscita del nucleo polposo, che in questo caso però non invade il canale spinale ma le vertebre adiacenti, non mostrando perciò il classico dolore da ernia.

Secondo uno studio, l’ernia intraspongiosa di Schmorl è maggiormente presente nei motociclisti.

Le cause

Le cause di insorgenza dell’ernia di Schmorl non sono del tutto chiare; si sospetta, ad ogni modo, che alcune condizioni possano portare all’erniazione, come:

  • lavori stressanti per la colonna vertebrale;
  • cadute sulle natiche, frequenti in alcuni sport;
  • ripetuto sollevamento errato di oggetti pesanti, come in alcuni lavori;
  • malattie congenite della colonna vertebrale, come la malattia di Scheuermann;
  • l’età avanzata.

I sintomi dell’ernia di Schmorl

Come già anticipato, l’ernia di Schmorl è nella stragrande maggioranza dei casi asintomatica; sono davvero rari i casi in cui si palesano dei sintomi.

Quando questo accade, l’ernia di Schmorl è caratterizzata da un fortissimo dolore nella zona in cui è insorta, che diventa particolarmente invalidante e impedisce lo svolgimento anche delle più semplici attività quotidiane.

Può avere una durata notevole, fino anche alcuni mesi, e non tende a risolversi con il riposo: va sottolineato, inoltre, che un’ernia di Schmorl grave aumenta la possibilità di frattura della vertebra interessata del 10%.

Il dolore non interessa, ad ogni modo, gli arti inferiori, come nei casi di ernia del disco lombare, e non si riconosce il motivo di insorgenza, anche se nella maggior parte dei casi la sintomatologia sembra essere collegata all’aumento di grandezza del contenuto estruso.

La diagnosi

Quando asintomatica, l’ernia di Schmorl viene generalmente diagnosticata per caso, eseguendo esami per altre condizioni.

Diversamente, il dolore localizzato è indicativo, anche se sintomo aspecifico, di una condizione patologica, per cui vengono suggeriti appositi test di imaging.

Nello specifico, viene riscontrata con:

  • radiografie;
  • risonanza magnetica;
  • TAC.

Le radiografie, ad ogni modo, sono l’indagine meno accurata, in quanto è possibile che l’ernia sia presente, ma non venga correttamente visualizzata.

La cura dell’ernia di Schmorl

ernia di Schmorl cura

L’ernia di Schmorl asintomatica non richiede alcun trattamento: è, infatti, una condizione che non influisce sulla quotidianità del paziente.

Diversamente, nei rari casi in cui mostri sintomi, le terapie possono essere di tipo conservativo o chirurgico.

Terapie conservative

La terapia conservativa si avvale di diversi strumenti per poter risolvere la condizione, in modo da non dover ricorrere all’intervento chirurgico, più delicato e destinato ai casi particolarmente gravi.

A questo proposito si ricorre a:

  • l’utilizzo di farmaci antinfiammatori;
  • fisioterapia ed esercizi, in modo da rinforzare i muscoli di supporto;
  • sedute di chiropratica;
  • occasionalmente, l’utilizzo di un tutore.

Queste soluzioni, generalmente in associazione tra loro, possono richiedere molto tempo per la risoluzione, ma raramente non riescono nel loro intento.

È compito del chirurgo vertebrale dosare queste soluzioni in un “mix” terapeutico efficace.

Intervento chirurgico

Il ricorso all’intervento chirurgico per il trattamento dell’ernia di Schmorl è molto raro, preso esclusivamente in considerazione quando le terapie conservative risultino inefficaci o quando la condizione è data da un trauma noto.

A questo proposito si ricorre a:

  • vertebroplastica;
  • cifoplastica percutanea.

Vertebroplastica

vertebroplastica

La vertebroplastica è una procedura mini-invasiva, in cui tramite l’utilizzo di un ago viene inserito del cemento che si solidifica rapidamente nel corpo vertebrale, in modo da rimodellare la vertebra ed eliminare la sintomatologia.

Viene eseguito solitamente in anestesia locale e non richiede il ricovero.

Cifoplastica percutanea

cifoplastica percutanea

La cifoplastica percutanea è una procedura simile alla vertebroplastica, ma eseguita grazie all’ausilio di un palloncino o di un cricchetto metallico.

Questi vengono utilizzati per:

  • creare uno spazio in cui inserire il cemento;
  • ripristinare l’altezza della vertebra;
  • rimodellare la vertebra e riposizionare eventuali frammenti d’osso/cemento.

Purtroppo l’ernia di Schmorl sintomatica grave è una condizione complessa, che può richiedere tanto tempo per la sua risoluzione, per cui questi interventi possono non essere sufficienti e richiedere un ulteriore trattamento chirurgico come l’artrodesi vertebrale, da valutare caso per caso.

Condividi il contenuto

Facebook
Twitter
LinkedIn
Telegram
WhatsApp
Email
Georgios Bakaloudis

Georgios Bakaloudis

Sono il dr. Georgios Bakaloudis, sono il responsabile dell’Unità di Ortopedia e Chirurgia della Colonna 1 del gruppo Humanitas presso l’ospedale San Pio X a Milano.

Dal 2023 sono professore del master di II° livello in Chirurgia Vertebrale Spinale di Humanitas University.