Cifosi e lordosi non sono patologie ma sono le naturali curvature del rachide: vi sono dei casi in cui, comunque, un’eccessiva curvatura può dover essere curata.
Vediamo insieme quando, illustrando brevemente cosa sono cifosi e lordosi.
Cifosi e lordosi
Come anticipato, cifosi e lordosi sono curvature naturali della nostra schiena.
Ne abbiamo in totale 4 (2 cifosi e 2 lordosi) e la differenza principale risiede nella forma della curvatura:
- convessa per quanto riguarda le lordosi, distinte in cervicale o lombare;
- concava per le cifosi, distinte in dorsale e sacrale.
La colonna, dunque, non è dritta e questa particolare conformazione permette la stazione eretta delle persone: le lordosi, infatti, sono più mobili rispetto alle cifosi, che sono più rigide e ferme.
Questa distinzione è fondamentale per approfondire un altro punto, spesso frainteso: si parla (in modo errato) di cifosi e lordosi per indicare, invece, l’ipercifosi e l’iperlordosi, un’eccessiva curvatura di queste fondamentali componenti della nostra colonna vertebrale.
Cifosi
L’ipercifosi è, dunque, un’accentuazione della curvatura delle cifosi e può essere:
- di origine congenita (cifosi congenita);
- data da una postura scorretta, soprattutto a lavoro o a scuola;
- il risultato di un’anomalia morfologica delle vertebre (morbo di Scheuermann);
- causata dall’età (è comune in giovane età e nell’anziano).
L’ipercifosi dorsale (o cifosi patologica), infatti, accentua a tal punto la curvatura creando la cosiddetta “gobba” tipica dell’età avanzata: in questo caso, tuttavia, la sua insorgenza non indica necessariamente un deterioramento della qualità di vita.
È preoccupante, invece, come nel caso del morbo di Scheuermann, quando:
- la curvatura cifotica supera i 35°;
- si presenta una deformazione ossea;
- si verificano dolore e rigidità.
Va distinta, dunque dall’atteggiamento ipercifotico, correggibile con una corretta educazione posturale, esercizi e fisioterapia.
Nella maggior parte dei casi, l’ipercifosi viene compensata da un’iperlordosi lombare.
Lordosi
Quando si parla di iperlordosi si fa riferimento principalmente all’accentuazione della lordosi lombare fisiologica, in quanto a livello cervicale la perdita della naturale curvatura lordotica è un fenomeno passeggero, dato ad esempio da una semplice distorsione o “colpo di frusta”.
Fatta questa distinzione, l’iperlordosi lombare è una curvatura eccessiva del rachide a livello lombare, che si manifesta con:
- il bacino proiettato maggiormente all’indietro;
- un rialzamento eccessivo dei glutei;
- l’addome in avanti.
Spesso accompagna la scoliosi o l’ipercifosi e viene considerata patologica quando la curvatura supera i 40-50 gradi Cobb.
Può essere causata da:
- un’eccessiva rigidità dei muscoli dorsali;
- debolezza dei muscoli addominali;
- obesità;
- gravidanza;
- patologie congenite (acondrodisplasia o nanismo/spondilolistesi ad alta displasia).
I sintomi in questo caso sono lievi, prevedendo:
- formicolio agli arti superiori;
- dolore leggero a livello lombare.
La diagnosi di cifosi e lordosi
Entrambe le condizioni possono essere verificate durante una visita specialistica: la radiografia in proiezione antero-laterale potrà, infine, confermare eventuali alterazioni dei corpi vertebrali e il grado della curvatura.
Si può ricorrere a risonanza magnetica nei casi (rari) in cui si sospetti un’origine idiopatica, come nel caso del morbo di Scheuermann o di altre patologie congenite.
La cura di cifosi e lordosi
Ipercifosi e iperlordosi nella maggior parte dei casi non creano sintomatologia dolorosa nel paziente, soprattutto nei casi lievi, che possono essere corretti con semplici esercizi posturali.
Si prende in considerazione l’intervento chirurgico per l’ipercifosi solo nei casi più gravi; per quanto riguarda l’iperlordosi, invece, si tratta chirurgicamente se è assocaiata una scoliosi strutturata, ovvero nelle gravi spondilolistesi ad alta displasia (come la spondiloptosi) e nelle forme di grave e sintomatica acondrodisplasia.
Farmaci antinfiammatori ed esercizi
Nei casi in cui ipercifosi e iperlordosi provochino dolore, si può far ricorso a farmaci antinfiammatori e a esercizi per:
- aumentare l’estensione dei muscoli dorsali;
- rinforzare i muscoli addominali,
così da ricreare naturalmente l’equilibrio fisiologico delle strutture spinali.
Le strutture muscolari, infatti, lavorano unitamente alla componente ossea e cartilaginea della colonna vertebrale: mantenere l’armonia delle componenti è, per questo, di grande importanza.
Terapia conservativa
Nell’ipercifosi strutturata e nell’iperlordosi associata a scoliosi, si ricorre a busti e corsetti nei casi in cui la ginnastica posturale non sortisca un effetto postivo.
Per la correzione in giovane età (in cui è più probabile un dismorfismo vertebrale), mantenere sotto controllo costantemente la condizione anomala può aiutare a prevederne la progressione, con risultati più che eccellenti nella correzione o nell’eventuale arresto della patologia.
I busti e i corsetti verranno ricalibrati in base alla progressione (se presente) e si interverrà con correzioni posturali mirate.
Intervento chirurgico
Ipercifosi e iperlordosi, normalmente, non necessitano dell’intervento chirurgico, ma una progressione veloce, associata o meno a sintomatologia dolorosa (severe ipercifosi, gravi spondilolistesi) ovvero un impatto psicologico importante (ad esempio nelle forme di ipercifosi) possono far optare lo specialista per questo tipo di soluzione.
Intervento chirurgico per l’ipercifosi
L’ipercifosi strutturata, data dal morbo di Scheuermann ovvero dalle cifosi congenite, viene operata solo quando la curvatura supera i 70° (oppure vi è una compromissione neurologica): tuttavia questa condizione è molto rara e il chirurgo deve valutare accuratamente la condizione del paziente.
Intervento chirurgico per l’iperlordosi
L’iperlordosi va trattata chirrugicamente solo quando è associata ad una scoliosi strutturata ovvero nei casi, rarissimi, di grave spondilolistesi.
In questo caso si utilizzano barre e viti peduncolari per eliminare l’instabilità della colonna, con una procedura mini-invasiva che sta riscrivendo i canoni della chirurgia spinale moderna: grazie alla realtà aumentata e alla visualizzazione 3D della regione di interesse, si preserveranno notevolmente i tessuti paraspinali, con un recupero più rapido e meno doloroso.