La spondilolistesi da lisi istmica è lo scivolamento in avanti di una vertebra rispetto a quella sottostante, dovuta a una frattura dell’istmo.
La spondilolistesi da lisi istmica è una condizione che spesso non presenta sintomi, riscontrata in alcuni casi a seguito di una radiografia effettuata per altri motivi.
I trattamenti conservativi generalmente tengono sotto controllo la condizione senza ripercussioni particolari, agendo sull’eventuale sintomatologia riscontrata.
La spondilolistesi da lisi istmica

La spondilolistesi è lo scivolamento in avanti di una vertebra rispetto a quella immediatamente sottostante.
Può colpire diversi tratti della colonna, anche le regioni maggiormente interessate sono quelle comprese tra L4-L5 e L5-S1.
La lisi istmica è, invece, una frattura su base degenerativa o traumatica dell’istmo: queste componenti ossee hanno l’importante compito di mantenere la stabilità della colonna vertebrale.
La rottura o interruzione dell’istmo causa spesso (ma non sempre) un aumento delle dimensioni del canale vertebrale.

In anatomia, l’istmo è una porzione ristretta di un organo, che collega due parti di volume maggiore, in questo caso due vertebre.
Vista la sua natura, l’istmo vertebrale è fragile e può essere soggetto a rottura: l’interruzione ossea può essere anche secondaria ad alterazioni congenite, per cui si parlerà di spondilolistesi congenita (o displasica).
La spondilolisi
Spondilolisi e spondilolistesi indicano due manifestazioni radiologiche diverse della stessa patologia.
Nella spondilolisi, infatti, si verifica la rottura dell’istmo, ma lo scivolamento non è presente o è ridotto, per cui il dolore si manifesta a seguito del mantenimento prolungato della stazione eretta.
Nella spondilolistesi, invece, è sempre presente una rottura, ma lo scivolamento è più pronunciato, mostrando sintomi variabili da paziente a paziente.
Per cui, in caso di spondilolistesi è sempre presente una spondilolisi, ma non sempre è presente scivolamento a seguito di rottura dell’istmo.
I sintomi della spondilolistesi da lisi istmica
Spesso la lisi istmica è asintomatica, ma può anche presentare un quadro sintomatologico vario.
Le manifestazioni dolorose possono essere episodiche, evidenti a seguito di sforzi, senza motivi apparenti, oppure costanti.
Il dolore è generalmente avvertito nella zona lombare, in quanto le vertebre interessate sono nella maggior parte dei casi la L4 e la L5, con possibile irradiazione agli arti inferiori.
Altri sintomi comuni sono:
- intorpidimento degli arti inferiori;
- dolore irradiato anche ai glutei;
- compromissione della mobilità muscolare.
L’intensità della sintomatologia è legata all’entità della dislocazione; il dolore generalmente si presenta dopo:
- aver mantenuto la stazione eretta per tanto tempo;
- uno sforzo eccessivo,
e si risolve con il riposo.
Può comparire anche durante il sonno, a seguito di un movimento che innesca il processo doloroso.
Le cause
Le cause della spondilolistesi da lisi istmica non sono ancora chiare.
Si sospetta una correlazione con lo svolgimento di attività fisica stressante per la colonna che prevede un’iperlordosi (come il sollevamento dei pesi o il nuoto), nonché fattori costituzionali.
Vi sono, inoltre, dei fattori che contribuiscono alla rottura dell’istmo, la spondilolisi, come:
- l’aumento del peso corporeo;
- la degenerazione discale data dall’età;
- traumi localizzati di diversa natura.
La diagnosi

La diagnosi di spondilolistesi viene confermata con radiografie della colonna vertebrale.
In questo modo può essere riscontrato lo scivolamento della vertebra (listesi) e la discontinuità ossea dell’istmo (spondilolisi).
Le radiografie sono generalmente sufficienti, ma per avere un quadro chiaro della condizione si fa ricorso a:
- risonanza magnetica, per valutare lo stato dei dischi intervertebrali e un’eventuale compromissione delle radici nervose;
- tomografia computerizzata (TAC), per l’eventuale pianificazione pre-operatoria.
I trattamenti per la spondilolistesi da lisi istmica
La spondilolistesi da lisi istmica è spesso asintomatica o presenta manifestazioni cliniche lievi, ma può evolvere in età adulta e la sintomatologia ad essa associata può diventare difficile da controllare con i trattamenti medici.
In questi casi, quando la sintomatologia è persistente per più di 6 mesi e se determina disturbi neurologici viene preso in considerazione l’intervento chirurgico.
Trattamento conservativo

Ogni trattamento conservativo deve essere modellato sulle caratteristiche del paziente, con l’obiettivo di curare la sintomatologia.
A questo proposito si fa ricorso a farmaci antinfiammatori per diminuire la fase acuta del dolore: una volta stabilizzata la condizione, si procede con un percorso fisioterapico per rinforzare la muscolatura a supporto della colonna vertebrale.
L’educazione posturale nel trattamento della spondilolistesi da lisi istmica gioca un ruolo fondamentale, per cui è importantissimo proseguire con gli esercizi anche, e soprattutto, una volta che il dolore cessa.
La sedentarietà completa deve essere evitata, in quanto può accelerare il processo di dislocamento e portare a conseguenze più gravi, che possono richiedere il trattamento chirurgico.
Fusione spinale

La fusione spinale prevede l’applicazione di barre e viti percutanee tra i quali vengono inseriti dei frammenti di osso per avviare il processo di fusione: effettuabile con tecnica percutanea mini-invasiva, si va a ricercare un processo di guarigione simile a quello che avviene a seguito di una frattura.
Attualmente le tecniche prevedono il prelievo di frammenti ossei dalla cresta iliaca (autotrapianto) o da donatore (allotrapianto), anche se in questi ultimi anni sono stati inseriti nella pratica chirurgica nuovi materiali, che si comportano esattamente allo stesso modo, onde evitare una seconda incisione per il paziente.
L’intervento è destinato ai pazienti che presentano un quadro sintomatologico ingravescente, che non viene controllato dai trattamenti conservativi, e soprattutto quando tale condizione risulta non gestibile ed invalidante nello svolgimento delle quotidiane abitudini.