L’ipercifosi dorsale
Quando si parla di cifosi dorsale spesso di fa riferimento all’ipercifosi ovvero la condizione in cui la naturale curvatura convessa della colonna vertebrale si accentua.
La colonna vertebrale, infatti, è costituita da 4 curve: 2 curve convesse – cifosi – e 2 concave – lordosi – per cui partendo dalla parte più alta della schiena avremo:
- una lordosi cervicale;
- una cifosi dorsale o toracica;
- una lordosi lombare;
- una cifosi sacrale.
In questo articolo ci soffermeremo sui trattamenti possibili per l’ipercifosi dorsale, che sono generalmente di tipo conservativo, anche se nei casi più gravi possono richiedere l’intervento chirurgico.
Iniziamo dunque a fare una prima distinzione, in base alla morfologia della colonna e alla gravità della curvatura tra:
- ipercifosi funzionale;
- ipercifosi strutturale.
Ipercifosi dorsale funzionale
L’ipercifosi funzionale è conseguenza di difetti posturali e risulta essere molto frequente negli adolescenti, in particolar modo appartenenti al sesso femminile.
È caratterizzata da una postura ricurva in avanti e viene lentamente compensata da un’iperlordosi lombare: non presenta dolore, ma il paziente tenderà ad assumere un atteggiamento gobbo, con le conseguenze psicologiche che questo comporta (soprattutto per quanto riguarda gli adolescenti).
Chiamata anche ipercifosi astenica, si ha una progressiva diminuzione della forza dei muscoli a supporto della colonna vertebrale, per i quali è sufficiente un trattamento atto al potenziamento degli stessi.
Ipercifosi dorsale strutturale
L’ipercifosi strutturale, diversamente, vede una modificazione permanente della struttura delle ossa della colonna vertebrale, per cui la loro conformazione porterà ad un accentuazione costante della curvatura.
Tra queste deformazioni della colonna si annoverano:
- i difetti dati dall’osteoporosi e dai conseguenti crolli vertebrali;
- anomalie genetiche che predispongono la colonna ad una curvatura accentuata (cifosi congenita);
- il morbo di Scheuermann, in cui le vertebre si presentano a forma di cuneo.
Quest’ultima condizione è un difetto della fase di accrescimento e si verifica tra gli adolescenti, maggiormente nel sesso maschile: la vertebra, in questo caso, crescerà meno nella sua parte anteriore, assumendo un aspetto cuneiforme.
Ipercifosi dorsale congenita
Si distinguono, invece, due tipi principali di ipercifosi congenita, in base che siano presenti:
- difetti di formazione;
- difetti di segmentazione.
Il primo caso (deformità di tipo I) l’aggravamento si mostra con la crescita, ma può essere visibile già dalla nascita, come una protuberanza a livello delle vertebre interessate.
Per quanto riguarda i difetti di segmentazione (deformità di tipo II), due o più vertebre trovano difficoltà nella separazione e non crescono in maniera corretta: la diagnosi, in questo caso, viene effettuata durante i primi mesi di deambulazione del bambino.
Va sottolineato, inoltre, che pazienti che presentano un’ipercifosi strutturata generalmente mostrano sintomi come dorsalgia e rigidità della colonna, specialmente se interessa il tratto medio-inferiore del rachide.
La cura dell’ipercifosi dorsale
I trattamenti per l’ipercifosi, dunque, variano in base alle cause che la generano, prevedendo nella maggior parte dei casi terapie di tipo conservativo.
A questo proposito, è necessario valutare:
- i tempi di progressione;
- il grado della curvatura in base alla scala di Cobb, in modo simile alla misurazione delle curvature scoliotiche;
- se si tratta di un’ipercifosi funzionale o strutturale.
Osservazione
La sola osservazione è prevista per le curvature lievi (inferiori ai 60° Cobb) e per le ipercifosi di tipo funzionale, per i quali può essere efficace un trattamento di rinforzo muscolare.
Esercizi correttivi
Le ipercifosi funzionali possono essere corrette in modo efficace con programmi di ginnastica posturale, utili per mantenere la schiena sempre nella posizione corretta.
Si ricorre principalmente a esercizi di stretching per allungare la muscolatura a supporto e “forzare” in maniera naturale il riposizionamento della colonna: anche la pratica di sport come il nuoto, lo yoga e il pilates sono molto utili per ripristinare le curvature fisiologiche.
Busti e corsetti correttivi
L’ipercifosi moderata in età adolescenziale viene costantemente seguita e, riscontrando un’evoluzione lenta nella progressione, si può far ricorso a corsetti correttivi o busti per mantenere la posizione corretta.
Per quanto in un primo momento questi supporti possano risultare particolarmente fastidiosi, dopo qualche tempo il giovane paziente si abituerà, mostrando in numerosi casi dei miglioramenti importanti nella postura.
L’utilizzo è indicato per curve comprese tra i 60° e gli 80° Cobb.
Intervento chirurgico
L’intervento chirurgico è indicato principalmente per l’ipercifosi strutturale, quando:
- la curvatura supera gli 80° Cobb;
- si presenta un dolore ingravescente e invalidante;
- la colonna vertebrale risulta instabile;
- la progressione è costante e veloce.
Questo trattamento, va necessariamente sottolineato, è destinato ad un numero esiguo di pazienti che presentano determinate condizioni, per cui si consiglia sempre di svolgere con cura e dedizione i trattamenti conservativi.
L’intervento di correzione per l’ipercifosi grave è la fusione spinale, in cui vengono inseriti dei frammenti d’osso tra le vertebre, tenute stabili da barre e viti peduncolari.
Il chirurgo, in base al grado di flessibilità della colonna, la riposizionarà manualmente nei limiti del possibile, in modo da ottenere delle curve il più possibili simili a quelle di una schiena considerata normale.
Effettuabile in pochi centri in Italia con tecnica mini-invasiva, la fusione spinale è un intervento complesso, che richiede grande esperienza del chirurgo nonché una grande consapevolezza da parte del paziente.
Questa si rende necessario in quanto è sì un intervento sempre più sicuro, dalle percentuali di successo sempre più alte, ma è comunque un’operazione chirurgica delicata, per cui non scevra da possibili complicanze.
Per questo motivo si cerca, nei limiti del possibile, di trattare le ipercifosi con terapie conservative che, anche se più lunghe e stressanti per i pazienti, possono restituire dei risultati ottimali senza dover intervenire in modo molto più aggressivo.