L’angioma vertebrale è una condizione che nella maggior parte dei casi non richiede un trattamento specifico: l’intervento chirurgico è, infatti, riservato ai pazienti che mostrano una forte sintomatologia, comunque un numero esiguo sul totale delle diagnosi.
Una volta diagnosticato, l’angioma vertebrale non presenta generalmente caratteristiche di progressione: per questo motivo, quando asintomatico, non viene trattato.
L’angioma vertebrale

L’angioma vertebrale, o meglio emangioma vertebrale, da molti considerato come un tumore benigno cavernoso, è in realtà una iperplasia vascolare, conseguenza di una proliferazione di cellule presenti all’interno dei vasi sanguigni che irrorano i corpi vertebrali.
Generalmente:
- molto raro;
- di piccole dimensioni;
- nella maggior parte dei casi asintomatico,
l’emangioma vertebrale tende a comparire in età adulta, anche se esistono forme congenite.
I sintomi dell’angioma vertebrale

L’angioma vertebrale è nella maggior parte dei casi asintomatico.
Nei casi in cui si presentino sintomi, particolarmente rari, si manifesta con:
- forte dolore, localizzato all’altezza dell’angioma;
- astenia, stato di debolezza degli arti inferiori;
- intorpidimento degli arti;
- perdita di sensibilità e/o paralisi;
- perdita di controllo degli sfinteri;
- cedimento della vertebra in cui si trova l’angioma, il crollo vertebrale.
Le cause
Attualmente non si riconoscono cause nella formazione di un angioma vertebrale, anche se diversi studi hanno mostrato una certa ereditarietà della condizione.
La sua formazione è data da una cellula endoteliale che si moltiplica in maniera incontrollata, per cui vengono a formarsi nuovi capillari e vasi sanguigni più spessi, visibili con i test di imaging.
La diagnosi
L’emangioma è visibile con la radiografia, ma in modo più preciso con la risonanza magnetica: le lesioni appaiono bluastre e non presentano contorni definiti.
All’interno possono essere presenti microcalcificazioni chiamate fleboliti.
Mostra un aspetto caratteristico, con striature longitudinali e “a pelle di leopardo”.
Un ulteriore studio diagnostico può essere effettuato con l’angiografia, che permette di studiare le caratteristiche precise, come:
- le dimensioni dell’emangioma;
- la sua vascolarizzazione.
È frequente, comunque, la sua individuazione accidentale, incidentaloma, a seguito di esami eseguiti per altre condizioni.
Le cure per l’angioma vertebrale
L’emangioma viene trattato esclusivamente quando risulta sintomatico.
La maggior parte delle forme asintomatiche viene tenuta sotto osservazione, poiché generalmente non progredisce.
Le cure dell’angioma vertebrale sono, ad ogni modo, diverse, prese in considerazione in base alla sua posizione e alla sintomatologia riscontrata.
Tra questi si annoverano:
- la vertebroplastica;
- la cifoplastica percutanea;
- la laminectomia decompressiva.
Vertebroplastica

La vertebroplastica è un trattamento che consiste nel posizionamento di un cemento particolare all’interno di una vertebra fratturata: si fa ricorso a questa tecnica, così come la cifoplastica percutanea, in caso di crollo vertebrale.
Eseguita in anestesia locale, è una tecnica mini-invasiva che prevede l’utilizzo di un ago cavo per iniettare correttamente il cemento: dopo 48 ore dal trattamento, generalmente il dolore si risolve.
Cifoplastica percutanea

La cifoplastica percutanea è ugualmente una tecnica mini-invasiva, ma prevede l’inserimento di un palloncino, o di un cricchetto meccanico, che viene poi gonfiato e ripristina la naturale altezza del corpo vertebrale interessato dal crollo.
Viene utilizzata nei casi in cui la frattura non compromette il midollo spinale: il trattamento in questione, così come la vertebroplastica, non elimina l’angioma, ma risolve la sintomatologia.
Laminectomia decompressiva

La laminectomia decompressiva trova indicazione nei casi in cui l’angioma causi una compressione del canale vertebrale.
L’intervento prevede l’incisione e l’asportazione della lamina vertebrale per liberare il midollo spinale: quando l’angioma si trova sulla lamina, viene asportato completamente, risolvendo la condizione permanentemente, senza intervenire solo sui sintomi associati.